NOVARA- 08-08-2025-- A Novara il West Nile virus torna a farsi sentire. Dopo il caso di un residente ricoverato a Galliate per complicazioni neurologiche e poi dimesso in seguito a un miglioramento del quadro clinico, nelle ultime ore sono stati confermati altri due contagi in città, entrambi riguardanti persone anziane.
Il primo episodio risale a fine luglio, ma la conferma è arrivata solo di recente: il paziente, residente in una zona diversa dal primo caso, ha manifestato febbre di varia entità ma non ha avuto bisogno di ricovero. Diversa la situazione per l’altro anziano, che ha iniziato a presentare sintomi nelle ultime 48 ore. In questo caso, il quadro clinico ha reso necessario il ricovero ospedaliero, anche per la presenza di altre patologie che richiedono un attento monitoraggio. Le condizioni risultano stabili.
I due contagiati non hanno effettuato viaggi recenti: il contatto con il virus sarebbe quindi avvenuto all’interno del territorio cittadino. Le operazioni di bonifica avviate, pur importanti, hanno un’efficacia limitata in contesti urbani, dove il virus può diffondersi più facilmente.
Per favorire un rapido riconoscimento dei casi, l’Asl ha inviato una comunicazione ai medici di medicina generale della zona, raccomandando attenzione a sintomi di natura neurologica e l’inclusione del West Nile virus e di altre arbovirosi (come Usutu, Dengue, Chikungunya, Zika) tra le possibili diagnosi.
Sul fronte della prevenzione, gli esperti ribadiscono l’importanza di eliminare i ristagni d’acqua, habitat ideale per le zanzare che possono trasmettere il virus. Nei tombini o nelle riserve irrigue, si possono utilizzare prodotti larvicidi come il Piriproxifen o pastiglie di Bacillus thuringiensis israelensis, reperibili in consorzi agrari e negozi specializzati.
La diffusione del West Nile a Novara conferma la necessità di mantenere alta la vigilanza, soprattutto nei mesi estivi, quando le condizioni ambientali favoriscono la presenza delle zanzare vettori. Un’attenzione condivisa tra istituzioni, cittadini e operatori sanitari è la prima barriera per proteggere la salute pubblica.